Hai mai sentito parlare degli alimenti irradiati e ti sei sempre chiesto che cosa sono?
Fino al 1800, l’immersione in sale e la fermentazione naturale erano i metodi più comunemente usati per la conservazione degli alimenti. Naturalmente, questo tipo di conservazione degli alimenti è profondamente cambiato con l’introduzione dell’inscatolamento, avvenuto intorno al 1800.
La pastorizzazione iniziò ad essere utilizzata alla fine del 1800 per uccidere i batteri nocivi, il congelamento all’inizio del 1900 per prolungare la durata di conservazione degli alimenti e la liofilizzazione negli anni ’60 per conservare gli alimenti.
Ebbene, il cibo viene irradiato quando viene fatto passare attraverso un fascio di energia radiante. Gli alimenti irradiati non sono radioattivi! L’irradiazione non diminuisce l’importanza di una manipolazione sicura degli alimenti, né migliora la qualità degli alimenti, ma l’irradiazione può prolungare la durata di conservazione, ridurre lo spreco di cibo e diminuire i prezzi degli alimenti.
La cosa più importante è che l’irradiazione può distruggere i batteri che causano malattie di origine alimentare. L’irradiazione degli alimenti è strettamente controllata da diverse authority in tutto il mondo, affinché si possano ottenere solamente benefici da questo approccio.
Per poterne sapere di più, ti ricordiamo che puoi trovare online dei focus su questo argomento, che ti saranno certamente utili per poter venire a conoscenza di una pratica alcune volte molto utilizzata in diverse parti del mondo dove, naturalmente, è prevista una disciplina molto ferrea sull’etichettatura di tali alimenti.
Nelle prossime settimane torneremo poi a parlare ancora di alimenti particolarmente classificati, andando a condividere le nostre riflessioni sugli alimenti modificati e su tutti i cibi che possono presentare delle alterazioni più o meno comuni e più o meno prevedibili, prima di essere posti in commercio sul mercato. Continua a seguirci per poterne sapere ancora di più su questo tema!
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