L’economia americana nel 2019: leggero rialzo, crescita promettente

banner-1082652__340

banner-1082652__340Bolle forse in pentola l’idea di trasferirsi negli Stati Uniti? Non esiste probabilmente periodo migliore di quello attuale! La crescita dell’economia americana nel 2019 è oltremodo promettente, seppur, su lungo termine, potrebbe inevitabilmente risultare arduo mantenere gli standard ottenuti nell’ultimo decennio.
In una situazione che pare favorevole e che ora analizzeremo di seguito, non resta che preoccuparsi solo di come trasferirsi in America.

Fattori di crescita dell’economia americana

Tali affermazioni sono possibili soltanto in seguito ad una approfondita analisi del caso: negli ultimi due anni il PIL (o Prodotto Interno Lordo) è cresciuto visibilmente passando dall’1,9% al 3%. Fondamentali sono risultati gli investimenti, i consumi e l’evidente aumento della spesa pubblica. Cosa si intende per spesa pubblica? Per spesa pubblica ci si riferisce al denaro di provenienza pubblica investito dallo Stato in beni pubblici e/o servizi pubblici per perseguire esclusivamente ed unicamente fini pubblici.
Un’analisi ancor più dettagliata si può leggere su ProfessioneFinanza.

Ma entriamo più nel dettaglio descrivendo i punti di forza dell’odierna economia americana:

  • Raggiunta un’incredibile stabilità dei bilanci familiari, delle aziende e delle istituzioni finanziarie. Ciò genera un clima di fiducia generale che spinge a potenziali investimenti, i quali, a loro volta, sostengono e promuovono la costante crescita.
  • Importante crescita degli impieghi e dei salari. Si parla di un tasso di disoccupazione portato al 3% entro il 2020 da un momentaneo 3,7%.
  • Aumento della ricchezza prodotta dagli ottimi andamenti dei mercati azionari, con un rialzo previsto sul settore materie prime che dovrebbe arrivare al circa 17%.
  • Un’inflazione relativamente bassa ha favorito enormemente il potere di acquisto dei consumatori.
  • Estremamente funzionali potrebbero anche risultare gli sgravi fiscali proposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump in vigore proprio a partire dal 2019 (per compensare la futura e attesa politica monetaria restrittiva della FED).

Pertanto, nonostante i più che oramai celebri contrasti politici pulsanti nelle viscere di Washington, l’economia americana appare sempre più solida e forte.

Rischi di inflazione e politica monetaria della FED

L’inflazione però potrebbe crescere più rapidamente rispetto alle aspettative e il Federal Reserve System, conosciuto più semplicemente come FED (banca centra degli Stati Uniti), potrebbe essere obbligato a muoversi più velocemente rispetto a quanto previsto e calcolato dai mercati, alzando inesorabilmente i tassi di interesse e rischiando di mettere in difficoltà i mercati statunitensi.

Fino ad ora, infatti, la FED si è fatta carico di una politica monetaria espansiva, tramite quantitative easing (o facilitazione quantitativa), per raggiungere un duplice risultato: piena occupazione e stabilità dei prezzi.

Una politica monetaria infatti è l’insieme di obiettivi adottati da uno Stato per modificare e orientare la moneta, al fine di raggiungere risultati prefissati. Se l’inflazione dovesse superare l’obiettivo del 2% stabilito dalla FED, si manifesterebbero con molta probabilità pericolosi rialzi dei tassi di interesse, il che porrebbe fine al sorprendente ciclo espansivo attuale.

Curva di Philips

A cosa potrebbe essere dovuto il rapido ed eccessivo aumento dell’inflazione? Un aumento delle assunzioni e dunque un abbassamento del tasso di disoccupazione potrebbe comportare il rischioso aumento dell’inflazione. Questa relazione è ben descritta dalla curva di Philips che pone in correlazione il tasso di occupazione e l’inflazione. La stessa è stata realizzata mediante il contributo dell’economista neozelandese Alban Williams Philips a partire dai lavori del 1958.

Alla base vi è l’idea che in presenza di elevata disoccupazione, sia più semplice procurarsi forza lavoro. Differentemente quando i livelli di occupazione sono più elevati, la competizione aumenta, i salari crescono e con essi anche la temuta inflazione.

Per quanto sia stata ben utile in passato, la curva di Philips, non rappresenta più in modo così netto il legame esistente tra tasso di occupazione e inflazione. Ci sono innumerevoli variabili in gioco che potrebbero influenzare la dinamica inflattiva, come ad esempio gli investimenti sulla produttività delle unità di lavoro veicolati dall’efficacia delle nuove tecnologie. Non è da sottovalutare, infatti, il ruolo cruciale che potrebbero svolgere le nuove tecnologie nel contenimento dell’inflazione!

Dazi e influenza americana

D’altro canto, però, l’influenza globale degli Stati Uniti diminuisce sempre più, via via che il paese sembra ritirarsi dagli scenari internazionali. Il Fondo Monetario Internazionale, dopotutto, ha fatto presente al presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, di ridurre le barriere commerciali.

Principale rivale internazionale degli Stati Uniti d’America e anche maggiore vittima dei dazi imposti, per un valore pari a decine di miliardi di dollari, è certamente la Cina. Furba, forte, potente e competitiva, la Cina potrebbe rappresentare davvero un potenziale pericolo. La Cina tra le più importanti produttrici al mondo di energia, si distingue anche in un settore particolarmente importante per gli Stati Uniti d’America stessi, le tecnologie. Pertanto, sembra avere tutte le carte in regole per reagire adeguatamente alle mosse di Donald Trump.

Risulta dunque necessario agire con estrema cautela, adoperare le scelte migliori, far leva su strategie efficaci, per non rendere solo un lontano ricordo questo eccezionale e ben realizzato sviluppo economico.

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi