Nuove norme per i dispositivi di protezione individuale

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È stato pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale il decreto che adegua il nostro Paese alla normativa europea in materia di dispositivi di protezione individuale.

La nuova norma introduce finalmente regole più chiare, ma anche maggiormente stringenti e soprattutto uniformi tra gli Stati di tutto il territorio europeo. I dispositivi di protezione individuale sono tutte quelle attrezzature e strumentazioni che hanno l’obiettivo di evitare o comunque ridurre al minimo i danni derivanti dal lavoro.

Molti lavori presentano dei rischi per la salute e per la sicurezza e l’obbligo d’uso di questi dispositivi riguarda tutti i casi in cui determinati fattori di rischio non possano essere evitati (o ridotti) da comuni misure di prevenzione o da strumenti di protezione collettiva.

Il d.lgs. n. 17/2019 recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede l’adeguamento del nostro Paese alla normativa europea ed è entrato in vigore dallo scorso 12 marzo 2019, modificando e adeguando la precedente normativa nazionale, che integra ora le disposizioni introdotte dal Regolamento Europeo 2016/425.

In base ai rischi da cui devono proteggere i lavoratori, i dispositivi si distinguono in categoria I, per la protezione da rischi definibili come minimi; categoria III che comprende quelli che devono offrire invece protezione da rischi con conseguenze potenzialmente molto gravi, come danno permanenti o morte. Il Regolamento non entra nello specifico della categoria II, ma si limita a dire che “comprende i rischi diversi da quelli elencati nelle categorie I e III”. Il nuove testo ha il chiaro obbiettivo di semplificare il quadro normativo esistente ai fini dell’immissione sul mercato di dispositivi di protezione individuale, come le scarpe antinfortunistiche Modyf, che garantiscano massima tutela dell’utilizzatore e pieno rispetto di regole comuni a livello europeo. Il fatto che le regole ci siano è un primo importante passo, ora bisogna anche farle rispettare e la norma affronta anche la tematica delle sanzioni.

Per i produttori che non ottemperano agli obblighi relativi alla valutazione di conformità, ci saranno multe fino a 150mila euro. I produttori e gli importatori che immetteranno sul mercato prodotti non conformi potranno invece subire l’arresto fino a tre anni. Sono state anche introdotte sanzioni, fino a 60mila euro, anche per i distributori che non verificano i requisiti dei dispositivi di protezione individuale, prima di immetterli sul mercato.

Con i dispositivi di protezione individuale non si scherza, possono salvare la salute e in molti casi anche la vita dei lavoratori, il fatto che finalmente ci siano regole comuni a livello europeo e le norme che aiutano nel concreto a rispettarle, è un notevole passo in avanti nella giusta direzione. Una buona notizia per tutti i lavoratori.

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