BMW, prosegue l’appeal del brand europeo

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Le BMW continuano ad essere uno dei desideri mai sopiti degli italiani (e non solo) e, in fin dei conti, sia che si tratti di un modello BMW usato, sia che si tratti di un nuovo, è questo il brand cui moltissimi automobilisti puntano quando si tratta di fare un nuovo investimento sulle quattro ruote.

Anche in virtù di questo continuo appeal che il brand può esercitare a livello globale, i risultati dell’ultimo trimestre per la compagnia auto non sono stati certamente inferiori agli auspici. I profitti di BMW sono calati, ma la flessione era ben prevista ed è stata ben supportata dalle attese, tanto che le azioni dell’azienda sono salite dell’1% nelle ore successive alla pubblicazione dei dati. Merito della “competitività” di BMW, i cui profitti hanno retto meglio del grande rivale, Mercedes.

L’utile ante imposte della BMW è sceso a 2,1 miliardi di euro dai 2,9 miliardi dello stesso periodo del 2018, mentre le vendite sono aumentate del 3% a 25,7 miliardi di euro. Il margine operativo è sceso all’8% dall’11,5%. BMW ha dichiarato di aver sofferto per il rallentamento delle vendite negli Stati Uniti, in Cina e in Europa, mentre ha dovuto spendere di più per gestire l’avvento di nuove tecnologie come le auto elettriche e quelle azionate da computer. Prevede comunque di raggiungere i suoi obiettivi per tutto il 2019.

Nel frattempo, tra le altre grandi case automobilistiche tedesche, Volkswagen ha invece riferito che alla fine del mese scorso il suo utile netto del secondo trimestre è salito a 3,9 miliardi di euro dai 3,2 miliardi di euro dello stesso periodo del 2018. Daimler ha anche registrato nel secondo trimestre una perdita al lordo di interessi e imposte (EBIT) di 1,6 miliardi di euro dopo un utile di 2,6 miliardi di euro nello stesso periodo dello scorso anno.

Insomma, anche in un contesto che storicamente non è certo il migliore per le auto europee, è ben evidente che BMW stia tenendo il passo in maniera adeguata, sebbene la compagnia sia attesa dalle sfide dei prossimi mesi. In particolare, gli occhi degli analisti sembrano essere puntati soprattutto sul modo in cui la politica delle auto elettriche verrà sviluppata per BMW.

Per il momento, notiamo che BMW si è trattenuta dal progettare nuove auto elettriche partendo da zero, ma abbia comunque acquistato in anticipo dei piani per lanciare 25 veicoli elettrici o ibridi dal 2025 al 2023, e ha detto che più della metà dei nuovi modelli sarebbero stati a batteria. BMW ha utilizzato l’ingegneria esistente per sviluppare auto elettriche, a differenza di Volkswagen, che sta invece per lanciare una gamma di veicoli elettrici progettati ex novo per essere completamente elettrici.

Vedremo dunque, nel corso dei prossimi mesi, in che modo si evolveranno i piani di BMW nel comparto delle auto elettriche e della mobilità sostenibile, e se questo settore potrà o meno trainare l’intero business societario per i prossimi esercizi, come molti analisti auspicano che la compagnia auto tedesca possa ben fare.

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