Le nuove parole che descrivono le emozioni

Se vi è mai capitato di provare un’emozione ma di non riuscire a descrivere a parole quello che state provando, sappiate che non siete i soli. Ebbene, nel tentativo di dare finalmente una parola a quelle emozioni che non sono così immediate, John Koenig, autore e video maker, ha creato un dizionario di termini che aiutano a definire questi sentimenti.

Nel “Dizionario dei dolori oscuri” di Koenig, alcune parole sono variazioni di termini preesistenti di altre culture, mentre altre sono completamente inventate. Ma quali sono?

Una parola è, ad esempio, Kuebiko. Nella cultura giapponese, kuebiko si riferisce tipicamente a uno spaventapasseri o alla “connessione tra gli esseri umani e l’agricoltura”. La definizione che si è diffusa nella lingua inglese ha però un significato molto diverso, forse un po’ più oscuro, perché ora Kuebiko può ora essere usato per riferirsi a quella stanchezza che deriva dal consumo o dalla visione di troppa violenza nel mondo e dalla messa in discussione della propria rappresentazione o concezione del mondo.

Un’altra parola è Sonder, un modo per descrivere la sensazione che proviamo quando riusciamo ad avere una visione più ampia al di fuori del nostro piccolo mondo. Oppure, ci si può riferire a Nodus Tollens: nel ragionamento logico, modus tollens con la “M” significa “se A è vero, B è vero; ma B è falso; quindi A è falso”. Non è chiaro se il nodus tollens con la “N” sia collegato a questa definizione, ma il nodus tollens viene utilizzato per descrivere l’idea che le nostre vite, la nostra traiettoria di vita, non si stiano svolgendo nel modo in cui pensavamo, o nel modo in cui ci aspettavamo o speravamo che si svolgessero.

Tra le altre parole c’è Monachopsis, una parola che può essere usata per spiegare la sensazione in cui ti rendi conto che non ci si adatta affatto a questo contesto o a questo ambiente e ci si sente un po’ a disagio, o ancora Rückkehrunruhe, una parola tedesca che viene tradotta come l’emergere da un’esperienza di trasformazione con la consapevolezza di non essere più in quell’esperienza di trasformazione. Un termine che può descrivere come ci si sente dopo essere tornati a casa dalle vacanze e aver capito che i ricordi del viaggio stanno già iniziando a svanire.

Anche Mauerbauertraurigkeit deriva dalla lingua tedesca e ha assunto un nuovo significato, riconducendosi a quell’inspiegabile impulso di allontanare le persone, anche gli amici più stretti la cui compagnia è generalmente gradita.

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