Perché si fa autopsia: quali sono le motivazioni che spingono verso questa scelta
Dopo la morte, in genere il corpo senza vita di una persona è sottoposto al dispiacere ed alle lacrime di chi gli è sopravvissuto. A seconda delle religioni, quindi, è possibile che a quella persona venga fatto un funerale, per ricordarla e per permettere che la sua anima salga in cielo, ma anche per far sì che quella persona venga compianta da amici e parenti.
Bisogna però anche ammettere un altro aspetto, che è quello puramente tecnico e scientifico: talvolta è infatti necessario che sul corpo senza vita di una persona vengano eseguiti dei test allo scopo di definire le circostanze effettive della morte, l’ora del decesso, e le cause che lo hanno provocato. L’autopsia è quindi un esame che viene svolto in genere dall’anatomopatologo, e che consideriamo necessario quando la persona è morta per cause violente o circostanze non ben definite: talvolta, l’autopsia è un esame molto importante perché permette di capire se la morte è sopraggiunta per specifiche cause organiche oppure per cause esterne, ed ancora se si è trattato d omicidio oppure di suicidio.
L’autopsia si svolge, quindi, per lo più in caso di morte violenta ed incomprensibile, e se il corpo viene ritrovato dopo giorni, settimane, mesi o anni di ricerche.
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