Perché il Salento viene chiamato “la Grecia d’Italia”?

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La Grecia d’Italia” è l’appellativo assegnato al Salento, per via della forte influenza culturale che la Grecia in passato ebbe su questo territorio. Bisogna risalire ai tempi della Magna Grecia, per ricordare il periodo in cui l’attuale regione del Salento ebbe modo di conoscere la dominazione greca.

Oltre all’aspetto riguardante la cultura, l’altro legame tra il Salento e la Grecia è rappresentato dalla bellezza del tratto costiero che dal golfo di Taranto (se si prende come riferimento la costa occidentale) termina nell’affascinante Santa Maria di Leuca.

La Grecia salentina

La testimonianza diretta delle ragioni per cui il Salento viene chiamato “Grecia d’Italia” è la cosiddetta Grecia salentina, un’area linguista collocata nella provincia di Lecce, dove oggi si parla ancora il dialetto griko. Dal punto di vista del territorio, la comunità della Grecia salentina è costituita complessivamente da nove comuni:

  • Zollino;
  • Sternatia;
  • Martignano;
  • Martano;
  • Corigliano d’Otranto;
  • Castrignano dei Greci;
  • Calimera.

Almeno fino agli anni Ottanta, in occasione della settimana santa, cioè nei giorni precedenti la Pasqua, alcuni cantori della Grecia salentina si riunivano sotto il canto I passiuna tù Cristù. Forse molti non lo sanno, ma la tradizione dei cantori nasce durante l’epoca della Grecia classica. La stessa Iliade, il poema per eccellenza della Grecia antica, era stata composta sulla base dei canti tramandati oralmente dai cantastorie.

Tra tutti i comuni appartenenti alla Grecia salentina, Sternatia è la città dove si parla di più il dialetto griko. Il delizioso borgo salentino si trova poco più a sud di Lecce, da cui dista soltanto 15 km. Una delle principali attrazioni da visitare durante un breve soggiorno a Sternatia è la Colonna dell’Osanna, la cui costruzione risale al Cinquecento.

Oltre alla nota colonna, commissionata dalla famiglia D’Ambrosio, è possibile ammirare anche la Cripta di San Sebastiano, inserita all’interno del convento dei Domenicani. L’ultima attrattiva di notevole interesse presente a Sternatia è il Palazzo Granafei. Costruito nella prima metà del Settecento, custodisce al suo interno un frantoio ipogeo datato al Cinquecento.

Notte della Taranta

Oltre al dialetto griko, la Grecia salentina deve la sua notorietà anche alla Notte della Taranta. Il concertone si svolge ogni anno durante il mese di Agosto. Protagoniste assolute sono la musica e le città che compongono la comunità ellefona del Salento: tra tutte, spicca Melpignano, la sede dello spettacolo musicale finale che riunisce migliaia di persone in un’unica notte.

Merito anche della partecipazione intensa di numerosi artisti di fama nazionale e internazionale: nelle edizioni passate, sono saliti sul palco della Notte della Taranta a Melpignano cantanti del calibro di Fiorella Mannoia, Luciano Ligabue, Max Gazzé, Niccolò Fabi, Gregory Porter, Lisa Fischer e Goran Bregovic.

Quella dell’ultimo anno è stata la ventunesima edizione della Notte della Taranta, che come negli anni precedenti ha raccolto uno straordinario successo di pubblico. Una delle figure più importanti per la riuscita del Festival musicale è quella del maestro concertatore, il quale gestisce in maniera autonoma i solisti e l’orchestra.

Di recente, ha occupato il ruolo di maestro concertatore l’artista Carmen Consoli. L’edizione del 2016, che ha visto la presenza della cantautrice catanese sul palco di Melpignano, è stata tra le più apprezzate dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Nell’ultima edizione, il ruolo è stato assegnato ad Andrea Mirò, lo pseudonimo con cui si fa chiamare la musicista italiana Roberta Mogliotti.

Vacanze culturali in Salento

Ogni anno, milioni di turisti scelgono di passare le vacanze in Salento per le sue bellissime spiagge. Oltre al mare, però, il territorio salentino ha da offrire anche un patrimonio artistico d’inestimabile valore. Tra le città più importanti, da questo punto di vista, si può citare Otranto, la città collocata più a oriente della penisola italiana e che rappresenta un proseguimento ideale con la Grecia.

Nell’antichità, Otranto fu colonizzata sicuramente dal popolo miceneo. A testimonianza di quanto appena detto, citiamo il ritrovamento recente di alcuni vasi realizzati con i materiali impiegati un tempo nella ceramica micenea. Il tratto d’unione con la Grecia non si esaurisce di certo qui, anche se oggi Otranto è famosa in particolare per il Castello Aragonese piuttosto che per le tracce greche rimaste.

Oltre al Castello Aragonese, la città di Otranto ospita la chiesa di San Pietro, di origine bizantina. La costruzione dell’edificio religioso risale al nono secolo e, secondo gli storici, è stata la prima chiesa ad essere costruita sul suolo dell’odierno centro storico di Otranto. La basilica di San Pietro è una delle massime espressioni di arte bizantina in tutta l’area del Salento.

Sia per le sue origini sia per le sue influenze, l’arte bizantina può essere considerata oggi come la degna erede dell’arte ellenistica. Da qui il legame ancora saldo che Otranto ha con la terra situata di là del mare, con Corfù: prima estensione ideale del tacco della penisola italiana, il Salento stesso.

Itinerari artistici in Salento

Al di là dell’influenza avuta dalla Grecia in passato, il Salento può contare su un numero di itinerari artistici impressionante, tanto da far impallidire tante altre regioni italiane maggiormente esaltate dai media da questo punto di vista. A partire dalla città di Lecce, conosciuta anche come la Firenze del Sud.

Tra le gemme più affascinanti di Lecce, spesso trascurate dalle rotte turistiche, vi sono i cinque volti nascosti nel rosone della Basilica di Santa Croce, che quasi nessuno riesce a vedere mentre contempla la facciata della chiesa. Un altro tesoro nascosto di Lecce è un inedito Teatro Romano (tutti, infatti, conoscono soltanto l’Anfiteatro), collocato presso Via Arte della Cartapesta.

Un’altra proposta di itinerario ha per oggetto l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, la quale si trova a pochi km dalla città di Lecce. La sua posizione, nella campagna salentina, le conferisce un aspetto ancora più suggestivo. L’abbazia in questione è entrata di diritto nella lista dei migliori esempi di arte romanica nell’intera regione.

Infine, tra le tappe di un itinerario sull’arte del Salento non può mancare Tricase, comune nei pressi di Capo di Leuca, dove è presente un’opera di grande valore: una pala del giovane Tintoretto, il pittore veneziano nato nella prima metà del Cinquecento e celebre in tutto il mondo. L’opera è custodita all’interno della Chiesa dei Cappuccini.

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